Dal 2014 Il Politecnico di Milano parlerà solo inglese. E’ ufficiale la notizia della “rivoluzione” che porterà l’intera offerta formativa magistrale, vale a dire biennio finale e dottorati interamente in lingua inglese. Non è un cambiamento piovuto dal cielo ma già annunciato in passato dal rettore dell’università Giovanni Azzone che ha dato adesso la spinta finale al processo di internazionalizzazione dell’ateneo.
Il motivo della scelta secondo il rettore è la necessità di attrarre studenti stranieri di qualità interessati al nostro Paese e insieme fornire agli studenti italiani uno strumento fondamentale quale l’elevata competenza linguistica che permetterebbe loro di lavorare in un ambiente internazionale. A sentire il rettore il riscontro da parte degli studenti è stato positivo così come del Senato accademico che si è espresso con una maggioranza di sì.
Entusiastico il Ministero dell’Istruzione Francesco Profumo convinto che la decisione del Politecnico di Milano segni una svolta epocale. Il Ministro è infatti certo che finora il fattore linguistico abbia rappresentato per gli studenti italiani una vera e propria barriera e che essi scontino un gap di competitività con i loro coetanei europei dovuto alla lingua. Inoltre, secondo il Ministro la conversione dei programmi di studio in lingua inglese porterebbe ad un’apertura agli studenti di altre nazionalità e ad una maggiore competitività delle nostre università con i migliori atenei europei.
Come ogni cambiamento, la decisione del rettore ha destato non poche critiche nel mondo accademico e in molti intellettuali che temono che tale provvedimento porti inevitabilmente al trapasso della lingua italiana.