Stando a quanto riportano i vari Times, Telegraph e Daily Mail, il vero nome dello 007 che ha ispirato la penna di Ian Fleming è Cecil Richard Mallaby, detto Dick, agente dello Special Operations Executive (SOE), corpo speciale inglese rimasto ignoto fino agli anni ’80, perché impegnato in operazioni non convenzionali.
Il 13 Agosto 1943 Mullaby viene paracadutato sulle acque del lago di Como vicino Carate Urio. Immediatamente individuato e catturato, viene trovato in possesso di gadgets all’apparenza banali, ma che in realtà nascondevano armi, oltre a dei codici segreti all’interno di quello che apparentemente era un semplice dentifricio, proprio come l’omologo personaggio cinematografico.
Col Re a bordo della “Baionetta”
Dick è un ragazzo di 24 anni, bello, elegante, dai modi gentili, circondato da belle donne e, soprattutto, ben preparato; caratteristiche che gli permettono, non solo di sfuggire al destino riservato ai prigionieri di guerra, ma addirittura di avere un ruolo cruciale nella resa, degli italiani prima e dei tedeschi poi, in quanto unico radiotelegrafista al servizio del ministero e, in seguito, del ristretto gruppo composto dal Re, il principe ereditario, il capo del governo Badoglio e i vertici delle tre forze armate in fuga dagli angloamericani a bordo di una nave militare (Baionetta).
La resa degli 800 000
La seconda missione, ancora più rocambolesca della prima, ha inizio quando Dick viene nuovamente arrestato in Italia perché rientrato clandestinamente, ma subito liberato grazie alle sue doti da attore, riuscendo a convincere italiani e tedeschi di essere in missione, per conto del maresciallo Alexander, con l’incarico di verificare la possibilità di una resa che evitasse ulteriore spargimento di sangue. Dopo serrati interrogatori viene ritenuto affidabile al punto da trattare con il generale delle SS Wolff in persona, convincendolo a firmare, il 25 Aprile 1945, quella che prese il nome di resa degli 800.000.
A guerra finita, i comportamenti sopra le righe di Dick spingono il governo inglese a secretare le gesta e il coinvolgimento di Mullaby nella seconda guerra mondiale, diffondendo la voce che la sua liberazione sia solo il frutto di uno scambio con alcuni prigionieri tedeschi.
L’amore per l’Italia
Dopo la guerra Dick rimane in Italia, ad Asciano (Siena), paese in cui aveva vissuto da ragazzo, si sposa, diventa padre e lavora nella Nato fino al 1981, anno della sua morte.
Proprio il sindaco del comune in provincia di Siena ha consegnato di recente ai sui familiari una medaglia d’oro al valore, come riconoscimento postumo del coraggio dimostrato.